Salve Regina - Madonna del Cinquantesimo
Il testo in siciliano è un canto popolare dedicato alla Madonna del SS. Rosario di Villafranca Sicula, un piccolo paese della provincia di Agrigento, in cui sono residente. La Madonna è chiamata anche del Cinquantesimo, proprio perché ogni anno, dalla prima domenica di ottobre fino alla seconda domenica di novembre, per cinquanta sere, la statua viene accolta nelle case delle varie famiglie del paese che ne fanno richiesta, presso le quali ogni sera il prete va a celebrare la santa messa. Il canto viene invocato solo in questo periodo, nel tragitto da una casa all'altra, dopo la recitazione del rosario che precede la messa e durante la processione conclusiva.
Si tratta di un canto secolare di cui non si ha alcuna attestazione storica che indichi il periodo a cui risale e l'autore che ne ha composto il testo e la musica. La sua trasmissione è avvenuta esclusivamente per via orale ed essendo cantato per la maggior parte da gente anziana, alcune parole col tempo sono state storpiate. Per tal ragione, prima di effettuare la traduzione in italiano, ho dovuto rivedere il testo in siciliano, correggendone le imperfezioni. La traduzione dal siciliano all'italiano è stata una scelta dettata dalla pura curiosità di scoprire cosa può rimanere e cosa si può perdere in un testo che è nato in dialetto e che da sempre in dialetto viene cantato. Ovviamente non è stato un lavoro facile dal momento che tradurre un canto non significa soltanto sostituirne le parole, ma riportare nella lingua di arrivo la struttura delle varie strofe, il sistema delle rime e le eventuali figure retoriche presenti nell'originale. Questa è stata la difficoltà maggiore, dal momento che i termini in dialetto, sebbene arcaici, sono stati facilmente comprensibili e traducibili. Pertanto, nel testo di arrivo ho dovuto rispettare la rima baciata del secondo e terzo verso (v.2 Maria del Rosario - v.3 Voi del Divino Erario) e dell'ultimo verso con il primo della strofa successiva (v.4 La tesoriera - v.5 Accogliete questa preghiera), anche a costo di apportare qualche modifica, mantenendone sempre inalterato il senso (vedi 2°strofa). Infine, ho riportato l'assonanza presente al v.2 della 5° strofa (cruci crudilmenti --> croce crocifisso).
In conclusione, mi sono resa conto di non aver tradotto il canto, ma di averne creato uno ex novo, diverso dal punto di vista linguistico e privo di quelle emozioni che soltanto il testo originale è in grado di suscitare in tutti coloro che, come me, da sempre lo hanno ascoltato e intonano in dialetto.
Gisella Streva
Registrazione effettuata presso la casa del Sig. Antonino Venezia, a Villafranca Sicula (AG).